Il piccolo borgo di Verucchio è un luogo magico dove la storia si può toccare con mano e diventa un’ESPERIENZA EMOZIONANTE!
Uno dei borghi più antichi, suggestivi ed incantevoli dell’entroterra riminese, si erge nella bassa Valle del Marecchia, al confine con la storica regione del Montefeltro e con la più antica Repubblica del mondo, San Marino.
Collocata in posizione preminente e privilegiata, all’apice dello sperone che sovrasta il paese, si erge imponente la ROCCA MALATESTIANA (detta la “Rocca del sasso”) tra le più grandi e meglio conservate rocche dei Malatesta, fatta edificare dal capostipite fondatore della casata dei Malatesta, il leggendario Mastin Vecchio, detto il “centenario” proprio perché ebbe una vita di lunghezza straordinaria per i tempi: 100 anni!
Interamente visitabile, al suo interno è possibile ammirare la Sala Magna con l’imponente albero genealogico dei Malatesta, i due cortili, le sale del Palazzo Baronale e la Torre Mastio da cui si ammira lo stupendo paesaggio della Valmarecchia.
Passeggiando per le strette e suggestive borgate medioevali del centro storico di Verucchio (teatro durante l’intero arco dell’anno di manifestazioni culturali ed enogastronomiche molto rinomate) si intravedono alcuni interventi edilizi che nel corso dei secoli hanno modificato gli assetti urbanistici medioevali, specialmente nell’Ottocento: è stata infatti ampliata la piazza centrale così come oggi la vediamo, e sono stati edificati i palazzi signorili delle nobili e illustri famiglie che qui dimorarono (o che qui possedevano una seconda casa); sono state, inoltre, restaurate le chiese più importanti, rimaneggiate soprattutto nei loro interni.
Da vistare assolutamente il Museo Archeologico che in qualità di contesto architettonico, comincia da molto lontano e conserva uno dei “tesori” più antichi e preziosi di questa parte dell’Italia.
Si trova uscendo dalla Rocca e scendendo per la Via S. Andrea, attraverso una contrada dall’antica struttura che conduce alla chiesa di S.Agostino. Risalente al XIV secolo, ha subito numerose trasformazioni; di quella barocca restano i segni più evidenti (stucchi e dipinti del seicento-settecento). Le vicende napoleoniche hanno portato alla soppressione, sul finire del XVIII secolo, di tutti i conventi della Romagna; nessuno dei numerosi monasteri benedettini del territorio riminese è stato ricostruito in epoca di restaurazione, anche perché gli edifici monastici erano già stati rapidamente demoliti o radicalmente trasformati, e le loro suppellettili vendute o distrutte. Anche molti altri ordini, prima fiorenti e frequenti, non ritornarono più nel territorio riminese. Tra questi appunto gli Agostiniani, che avevano in città una grande chiesa, accanto alla quale stavano ricostruendo un imponente convento proprio negli anni in cui l’armata napoleonica invadeva le legazioni; degli Agostiniani tuttavia si sono salvati il monastero e la chiesa che, a Verucchio, si trovano in una splendida posizione panoramica, al limite del roccione su cui sorge il paese. Il convento, recentemente restaurato, è ora di proprietà comunale, ed ospita il Museo archeologico villanoviano che si integra perfettamente con il prezioso contenitore architettonico.